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AFRAGOLA. Gennaro Giustino persona totalmente estranea ai fatti sul voto di scambio. Ecco il perché…

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AFRAGOLA – Non poche polemiche ha suscitato il nostro articolo di ieri sul coinvolgimento del solo nome del Consigliere Gennaro Giustino nell’indagine che ha portato poi agli arresti il cognato del Consigliere Pasquale Corvino dove si configurerebbe il reato di scambio di voti da parte del medico casertano.

Premesso che il nostro articolo di ieri non faceva altro che fare luce sulla questione dando voce anche a chi, suo malgrado, ha dovuto subire un piccolo processo mediatico solo perché parente e oggetto di discussioni di alcune persone all’interno delle intercettazioni telefoniche, teniamo a precisare che da notizie in nostro possesso, esisterebbe un’altra conversazione all’interno delle intercettazioni quella che intercorre tra altri due “professionisti” come si amano definire i procacciatori di voti del Corvino tale Petriccione Vincenzo e Rosario Amato.

Alla luce delle risultanze elettorali i due commentano i risultati e in questa circostanza nel raffrontare gli esiti raggiunti sia da Corvino che dal Consigliere Giustino, Petriccione pone l’accento sull’acquisto dei voti da parte del Corvino dicendo al suo interlocutore: “la differenza sai qual è, che Corvino se li è comprati”, “per esempio il padre di quel…che sta lavorando nelle pulizie gli ha dato 3500 euro”.

In un altro stralcio delle 746 pagine dell’istruttoria si legge di un’altra conversazione, stavolta tra il Trepiccione e un altro componente della squadra di intercettavoti dove i due fanno il paragone tra il Corvino ed il cognato – in questo caso sempre Gennaro Giustino – e dove l’interlocutore del Trepiccione dice: “Per un po’ non prendeva più voti il cognato del dottore” e il Trepiccione risponde: “Ha preso ha preso… 4900 voti, con una sola differenza che il dottore ha pagato, il cognato non ha pagato nessuno”.

C’è da precisare inoltre che le intercettazioni di cui sopra riguardano un’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere per una truffa ai danni del Sistema Sanitario Nazionale, dove oltre l’imprenditore Pasquale Corvino, figura anche l’imprenditore in ambito sanitario e dell’editoria, patron di Tv Luna, Pasquale Piccirillo, gia’ colpito qualche giorno fa da una confisca dei beni pari a 25 milioni di euro, così come scrive il portale “CasertaCe”.

La nuova inchiesta che vede complessivamente 17 persone colpite da misura cautelare (5 in carcere, 9 ai domiciliari e 3 obblighi di presentazione alla Pg con interdizione dalla professione medica) rappresenta l’epilogo di una precedente inchiesta del 2018 che aveva portato in carcere un medico di base, un farmacista ed altre tre persone per la spedizione di false ricette mediche per prescrizioni di farmaci intestati a pazienti inesistenti, deceduti o che ne hanno disconosciuto la paternità. Pertanto come per legge, tali intercettazioni non possono essere incardinate per altri tipi di processi o altre accuse su altri configurazioni di reati.

Infatti ad ora il Consigliere Gennaro Giustino non è stato raggiunto da nessun provvedimento e si può benissimo affermare che, dimostrato anche dagli atti, è persona totalmente estranea ai fatti. Addirittura si potrebbe azzardare che potrebbe essere perfino preso come termine di paragone per le modalità espresse in campagna elettorale tra lui ed il cognato.

Questo scritto è redatto al solo scopo di fare chiarezza e per amore della verità spiegare a chi ci legge che non sempre chi è citato in atti della Procura è automaticamente indagato o peggio ancora colpevole. Sarebbe bene, prima di aprire su persone un processo mediatico che potrebbe minare la tranquillità propria e della sua famiglia, fare una leggera disamina del tutto, informarsi prima perbene e poi tirare le conclusioni. In quanto alla stampa sensazionalistica, quella alla ricerca spasmodica dello scoop a tutti i costi, stendiamo un velo pietoso, non ci sentiamo appartenere a quella categoria e talvolta amiamo anche risultare impopolari per il bene della verità.

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AFRAGOLA – Rapina shock al centro commerciale ‘Le Porte di Napoli’

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Ad Afragola, nel centro commerciale Le Porte di Napoli, è – da poco – avvenuta una rapina.
Ad intervenire, in via Santa Maria, sono stati i carabinieri di Casoria.
Da una primissima ricostruzione, da verificare, sembra che due persone armate, verosimilmente di pistola, avrebbero messo a segno un colpo in una gioielleria ubicata all’interno del centro commerciale, portando via con sè diversi gioielli e orologi, per poi darsi a gambe levate. 
Le indagini sono in corso. Non ci sarebbero feriti, né sarebbero stati esplosi colpi da arma da fuoco.

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Afragola, uomo sequestrato e picchiato da due uomini del clan

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La Procura di Napoli ha emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile di Napoli e il Commissariato di Polizia di Afragola. Le due persone sono ritenute indiziate dei reati di sequestro di persona, detenzione e porto di armi, lesioni e rapina, con l’aggravante dal metodo mafioso.
I fatti sarebbero avvenuti ad Afragola e Somma Vesuviana, con un modus operandi del tutto brutale: la vittima sarebbe stata sequestrata per più di un’ora e picchiata in maniera reiterata.
Il movente è al momento ignoto.

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Afragola, perquisizioni Rione Salicelle: impiegati 200 uomini delle forze dell’ordine

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Numerose le perquisizioni eseguite al Rione Salicelle di Afragola (Napoli). L’operazione è stata compiuta da quasi duecento operatori delle diverse forze dell’ordine. Identificati diversi soggetti, tra cui uno sanzionato per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale, ed effettuati controlli finalizzati alla verifica del rispetto delle norme del Codice della Strada. Sette i veicoli sottoposti a sequestro amministrativo ed altri 5 rimossi perché già risultanti sequestrati o perché non muniti di assicurazione. Sotto sequestro anche: una pistola a salve priva di tappo rosso, circa 20 chilogrammi di tabacchi privi del marchio del Monopolio di Stato, alcuni involucri di cocaina ed altri di marijuana.

Hanno partecipato alle operazioni congiunte il personale della Squadra Mobile di Napoli, del Commissariato di Afragola, della Polizia Stradale, del Reparto Prevenzione Crimine Campania delle U.O.P.I., delle unità cinofile, dei Carabinieri del Gruppo Castello di Cisterna, del Reparto Mobile, dei Carabinieri della Compagnia di Casoria, e del Reggimento Campania.

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